Sindacati Scala, le verifiche di Mazzi sembrano ritorsioni
'Italia non ha bisogno di scossoni ma di investimenti'
Le "verifiche artistiche" alle fondazioni lirico sinfoniche annunciate venerdì scorso dal sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi "per come vengono illustrate finiscono per apparire come una mera ritorsione, un 'mettere in riga' chi si esibisce quotidianamente nello spettacolo dal vivo, con responsabilità artistiche e una dedizione che meriterebbe di essere riconosciuta, non minacciata". La dura presa di posizione è di Cgil, Cisl, Uil e Fials del teatro alla Scala, che ricordano da un lato come ci siano già nel contratto collettivo di lavoro le verifiche professionali e artistiche e dall'altro il valore internazionale dell'orchestra del Piermarini che ha vinto il primo premio "agli Opera Award nel 2018 e nuovamente nel 2024 come prima orchestra d'opera al mondo". "Il compito istituzionale di un Sottosegretario alla Cultura - hanno scritto in una nota congiunta - è promuovere, sostenere e coordinare le azioni che rafforzano la conoscenza e il prestigio del patrimonio culturale italiano, a livello locale, nazionale e internazionale, in coerenza con l'interesse nazionale, la nostra sovranità culturale e i valori che ci definiscono. È difficile conciliare questo ruolo con una narrazione che rischia di indebolire il sistema che dovrebbe valorizzare, anziché rafforzarlo". Secondo i sindacati, "l'Italia non ha bisogno di 'scossoni mediatici' né di verifiche percepite come punitive. Ha bisogno di investimenti, rispetto dei contratti, ascolto vero delle professionalità e riconoscimento delle eccellenze già esistenti. Solo così si migliora: non con la retorica della ritorsione, ma con la responsabilità delle istituzioni".
B.Mayer--FFMTZ