Sclerosi multipla, la riabilitazione può salvare i neuroni
Congresso Aism/Fism, anticipare intervento riabilitativo
La riabilitazione come una vera e propria terapia in grado di modificare il decorso della sclerosi multipla preservando la riserva neuronale e prevenendo l'insorgenza di problemi funzionali nelle fasi successive della malattia. È una delle prospettive di recente aperta dalla ricerca e tra i temi al centro del congresso annuale dell'Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism) e della sua Fondazione (Fism) che si è aperto oggi a Roma. "La riabilitazione è sempre stata vista come un'azione che si concentra all'estremo finale della linea di intervento per la sclerosi multipla: non a partire dal dato biologico, ma a partire dai sintomi, agendo sulla funzionalità e sulla qualità di vita delle persone", spiega Jaume Sastre Garriga, vicedirettore del Centro Sclerosi Multipla della Catalogna (Cemcat). "Oggi dobbiamo ampliare il nostro approccio e muoverci per anticipare sempre di più l'intervento di riabilitazione in accordo con l'anticipazione della diagnosi". In questo ambito si situano i nuovi criteri diagnostici della sclerosi multipla, che permettendo una diagnosi precoce, prima che i sintomi siano visibili, rivoluzionano anche il ruolo della riabilitazione. Negli ultimi anni la ricerca ha inoltre dimostrato che l'efficacia della riabilitazione può essere valutata non solo su parametri funzionali o sintomatologici, ma anche su indicatori biologici, come modifiche che si osservano attraverso la risonanza magnetica, la neurofisiologia e altri strumenti che valutano la biologia della malattia. Se la riabilitazione appare sempre più uno strumento fondamentale, tuttavia, resta aperto il problema dell'accesso alle prestazioni riabilitative. "Una disparità che esiste anche in Paesi dove esistono centri di eccellenza e che ha a che fare con la distribuzione geografica dei presidi e che in parte può essere risolto grazie agli strumenti digitali", aggiunge Garriga. "Solo riconoscendo l'efficacia della riabilitazione come strumento di cura e non solo di gestione dei sintomi che possiamo affermare la sua necessità a completamento delle terapie garantite a tutte le persone con sclerosi multipla", conclude.
L.Hahn--FFMTZ