

Bundesbank, esportazioni tedesche in crisi. Pesa la Cina
Servono riforme contro burocrazia e abbassare costo del lavoro
"Le quote di mercato delle esportazioni tedesche sono diminuite dal 2017 e dal 2021 hanno registrato un andamento particolarmente debole nel confronto internazionale" lo scrive oggi nel suo rapporto mensile la Bundesbank rilevando come la crisi non sia legata solo a determinate circostanze, come la pandemia, ma sia strutturale. "In particolare, nel 2022, le perdite di Pil dovute alla diminuzione di quote di mercato sono state significative, pari a 1,3%. Ma anche lo scorso anno queste perdite sono state ancora molto consistenti, pari a 0,8%". Secondo l'istituto di Francoforte le aziende tedesche sono sempre meno competitive in ragione del cambiamento demografico che aggrava la mancanza di personale specializzato, l'aumento del costo del lavoro e la crescente burocrazia. A questo si aggiunge la crescente forza di aziende cinesi ormai dirette concorrenti di quelle tedesche e non solo nel settore automobilistico. "Nel frattempo", si legge nel rapporto, "i ricavi delle esportazioni verso i Paesi dell'area euro sono aumentati notevolmente e in misura ancora maggiore quelli verso gli altri paesi dell'Europa centrale e orientale e gli Stati Uniti". Le soluzioni che la Bundesbank propone sono diverse: "occorre rafforzare gli incentivi al lavoro, eliminare gli ostacoli all'immigrazione di lavoratori qualificati e gli inutili oneri burocratici, nonché aumentare gli incentivi fiscali per gli investimenti privati". Ma l'istituto di Francoforte chiede anche di intervenire per diminuire il costo del lavoro e portare avanti "in modo efficiente la svolta energetica".
X.Schmitz--FFMTZ