

ITA2030 lancia Join, rete solidale contro carenza di manodopera
Valorizzando i migranti si recuperano 75 miliardi di euro
La carenza di manodopera in Italia ha comportato solo nel 2023 una perdita di valore aggiunto pari a 43,9 miliardi di euro, ovvero il 2,5% del Pil italiano, un'emergenza che ITA2030, l'associazione a supporto del Terzo settore, crede si possa risolvere "almeno in parte col contributo dei cittadini stranieri". Valorizzando le loro competenze, emerge da una ricerca condotta dall'ufficio Studi Mediobanca, si creerebbe una ricchezza stimata in 75 miliardi di euro. Al tempo stesso, è stato stimato che un incremento dell'1% nei flussi migratori può evitare un calo del Pil dell'1 nei paesi Ocs, pari a 22 miliardi di euro per l'Italia. Su queste premesse ITA2030 ha dato vita a JOIN - Job & Inclusion Network, un progetto volto a mettere in contatto aziende con difficoltà a reperire risorse e persone in cerca di un'occupazione, a partire da quelle italiane in condizioni di svantaggio e dai migranti con regolare permesso di soggiorno. Cometa, Lai-momo/Abantu, Next, ELIS e ItaliaHello/JNRC hanno già, indipendentemente, supportato aziende come Arcaplanet, Sirti, Mondelēz International e Fincantieri, e provveduto alla formazione e all'inserimento lavorativo di migliaia di persone, come Bassirou Zigani e Diane Christelle Kombou che hanno raccontato la loro storia. "Abbiamo lanciato JOIN per fare rete e marciare tutti verso la stessa direzione", spiega Marcello Giustiani, presidente di ITA2030.
D.Fischer--FFMTZ